Non trovi più file o documenti importanti nel tuo smartphone Android e cerchi una soluzione per recuperare i file persi? In questo articolo ti spiego brevemente alcune soluzioni più diffuse per visualizzare i dati cancellati dal tuo dispositivo Android e rimetterli in vita. Ovviamente, la procedura è più efficace se viene effettuata subito dopo l’eliminazione dei file da ripristinare o comunque non appena hai verificato che non è più disponibile: questo perché, se continuerai ad usare il tuo smartphone, i settori della memoria verranno riscritti più volte rendendo irrecuperabili i dati persi.
Cos’è il recupero dati?
Il recupero dei dati è un tema importante nell’ambito dell’informatica forense e non è altro che la procedura effettuata a mezzo hardware o software per ripristinare i file cancellati da un supporto che potrà essere uno smartphone, hard disk, computer, SSD, smartphone o tablet. Tuttavia, la procedura di recovery può interessare il ripristino di un’ampia gamma di formati fil, infatti, nel caso degli smartphone potremmo avere la necessità di recuperare eventuali contatti scoparsi dalla rubrica, fotografie e filmati delle vacanze, documenti importanti ricevuti via e-mail, messaggi di testo o registrazioni vocali: ma cosa serve per fare tutto questo? Ovviamente, gli unici strumenti che possiamo utilizzare tra le mura domestiche sono solamente due: un backup o un software di recupero dati mentre ci sono alcune aziende specializzate che possono prelevare i dati direttamente intervenendo sulla scheda logica del dispositivo e, in particolare, sul chip della memoria flash; tuttavia, questa operazione risulta essere anche molto costosa. Ma prendendo spunto dalle guide su come recuperare i file cancellati pubblicate su Melarumors, vediamo insieme cosa fare e come poter fare alcuni tentativi direttamente a casa.
Recuperare dati da un backup
Verifica nelle cartelle del tuo computer, all’interno degli spazi dei servizi di cloud che utilizzi o negli hard disk in possesso, se hai copie dei file che credi di aver smarrito e vorresti ripristinare: ovviamente, in caso positivo, basterà inviare questi dati allo smartphone o comunque visualizzarli direttamente da computer. Diversamente, a seconda dello smartphone in uso e della configurazione che hai effettuato durante l’attivazione, controlla se hai attivato il backup automatico su Google Drive o servizi simili: esistono infatti alcune soluzioni che eseguono il salvataggio in un server esterno di tutti dati contenuti nel telefono in maniera automatica ogni 24 ore o addirittura in tempo reale.
Quali software usare per recuperare file da Android
Se non possiedi un backup, devi ricorrere ai programmi di recupero dati. Ad oggi sono disponibili decine e decine di software di recovery per Windows e macOS (ma anche per Android) molto semplici da utilizzare, spesso gratuiti o comunque venduti a prezzi molto accessibili. Tra i più noti, troviamo EaseUS MobiSaver, Mobile Phone Data Recovery DOC, Dr.Fone, Android Data Recovery di FonePaw e tanti altri. Solitamente, indipendentemente dallo sviluppatore, queste applicazioni prevedono procedure di utilizzo molto simili tra loro: infatti, ad esclusione di quelle utilizzabili direttamente dal dispositivo mobile, quelle per computer suddividono l’operazione in tre fasi differenti. La prima fase è l’analisi del supporto per ricercare eventuali file persi ma ancora recuperabili. La seconda, invece, è quella che ci mostra un’anteprima dei file rilevati dalla scansione e che potremmo riportare in vita. Questi software, infatti, offrono solitamente la possibilità di fare un ripristino selettivo dei dati che ci interessa ripristinare così da evitare di occupare spazio recuperando file inutili e che abbiamo rimosso volutamente. La terza e ultima fase è quella del recupero. Basterà selezionare i file che ci interessano e procedere al ripristino: in pochi istanti troveremo i dati desiderati nella cartella di destinazione selezionata nel software.